Alitosi

Il termine alitosi ha radici antiche: deriva dal latino “halitus” (aria espirata) e dal termine greco “osis” (suffisso che indicava una patologia). Nel linguaggio comune si usa dire “alito cattivo”, è importante considerare che l’alitosi è un sintomo e non una malattia.

Alito cattivo
Che cos’è l’alitosi?
alitosi

Esistono più tipi di alitosi e almeno ottanta cause diverse che possono generare un alito non piacevole. Più del 50% della popolazione mondiale è affetto da una delle forme di alitosi. Queste, in linea generale, possono essere classificate come transitorie o persistenti. Quelle transitorie o fisiologiche, sporadiche o del mattino hanno origine normalmente nel dorso della lingua e non richiedono un trattamento medico: è sufficiente una migliore igiene orale per la soluzione veloce del problema.

Le forme persistenti di alitosi sono invece sintomo di disturbi più importanti e non vanno sottovalutate. Al contrario di quanto si crede, solo il 17% dei casi sono attribuibili al tubo digerente e all’apparato respiratorio, e quindi in minima parte al reflusso gastroesofageo. Il 23% dei casi è rappresentato da falsi positivi: situazioni transitorie o una autopercezione di alitosi legata a variazione delle sensazioni gustative collegata ad altre patologie. Nel 60% dei casi l’alitosi è collegata alla bocca: cattiva igiene, iposalivazione, malattie periodontali, carie molto estese, ascessi, retenzioni alimentari interdentali, sanguinamenti gengivali sono le cause più diffuse. [dati Istituto dell’Alito]
L’alito umano può contenere più di tremila composti. È grazie alla presenza di due di questi, etanolo e acetaldeide, che è possibile effettuare l’alcol test agli automobilisti. Questi Composti Organici Volatili (COV) cambiano in base alle nostre abitudini e condizioni fisiche.

Curare l’igiene orale

batteri alitosiUna bocca non curata è l’origine più comune dell’alitosi: alcuni ceppi di batteri anaerobici del cavo orale, in particolari condizioni, producono gas a base di zolfo COS (Composti Volatili Solforati); una carie profonda può essere un serbatoio di residui di cibo che, come tutte le sostanze organiche in putrefazione, produce componenti volatili di cattivo odore.
L’alitosi può essere curata con successo, per determinare la cura è importante formulare una diagnosi corretta e non sempre è semplice individuare le cause per la molteplicità delle stesse. Statisticamente, curando la bocca, si eliminano il 60% dei problemi e del sintomo. In ogni caso la corretta igiene orale ristabilita favorirà la soluzione del problema in modo più semplice.

Digiunare peggiora la qualità dell’alito

In effetti il digiuno non interviene direttamente sul nostro alito: è la mancanza di masticazione collegata al digiuno che può dare origine al problema. Con la masticazione si asportano molte delle cellule morte presenti nella bocca che in caso di digiuno formano degli accumuli e un sottile strato maleodorante.

Perché è più comune sentire la bocca “pesante” al mattino?

Una delle cause di alitosi è legata alla iposalivazione. Di giorno la produzione di saliva diluisce la concentrazione dei batteri, così come bere acqua o altri liquidi. Di notte la produzione di saliva è ridotta; se la sera precedente si è fumato molto, il fumo induce secchezza delle fauci; anche l’alcool è causa di disidratazione del cavo orale; tutti questi fattori contribuiscono alla proliferazione notturna dei batteri responsabili della sgradevole sensazione.

donna sorride
Cosa fare per avere un alito fresco?

La base indispensabile è una bocca in salute e una buona igiene orale quotidiana. È una condizione già sufficiente. Ma si può migliorare:

  • Ridurre o eliminare il fumo
  • Ridurre il consumo di alcolici di alta gradazione
  • Bere più volte al giorno almeno un litro di acqua pura
  • Consumare frutta e verdura
  • Ridurre il consumo di cibi proteici contenenti aminoacidi solforati (carni e formaggi)
  • Ridurre il consumo di alimenti salati o fortemente tannici che riducono la produzione di saliva.